Un vero esperto di ricerca e selezione di personale qualificato ha il compito di individuare i migliori candidati da inserire all’interno di varie realtà aziendali che necessitano di nuovi profili.
Seguendo le indicazioni e le necessità espresse che arrivano dai clienti, quindi, dovrà stilare il profilo del candidato ideale, individuando con precisione non solo la posizione che dovrà avere il nuovo assunto, ma anche il suo livello di autonomia e le responsabilità delle quali dovrà farsi carico, studiando nel dettaglio il team e l’ambiente di lavoro nel quale la nuova risorsa dovrà essere inserita. Oltre a questo si dovrà far fede alla descrizione delle esperienze professionali, del livello di studi, delle competenze e delle soft skills dichiarate. Una volta effettuato lo screening dei curricula vitae, in vista dei colloqui conoscitivi in prima persona, il recruiter dovrà procede in maggiore profondità andando a sondare, attraverso particolari tecniche psico-attitudinali, quegli aspetti del candidato che vanno ben oltre le sole caratteristiche superficiali, per capire quanto i singoli candidati possano effettivamente successo nel nuovo ambiente aziendale. Ma come andare oltre le apparenze per ricercare il miglior talento non solo su carta?
É la stessa psicologia a dimostrarlo: nel processo di selezione del personale, così come in qualsiasi altra situazione, gli umani sono sovente vittime di distorsioni cognitive e di emozioni che rischiano così di minare l’oggettività di un giudizio. Verso le aziende clienti è una responsabilità notevole: dalla scelta dei talenti può infatti dipendere parte del futuro di un’impresa. Un manager brillante, un commerciale particolarmente esperto, un ingegnere in grado di pensare fuori dagli schemi, un dirigente marketing capace di portare il gioco su un altro livello, sono queste le figure che possono fare la fortuna di un business, ed è ovviamente compito dei recruiter delle migliori agenzie di ricerca personale qualificato individuare queste figure chiave tra tutti i curricula ricevuti in risposta alla pubblicazione di un annuncio di lavoro online.
Chi non ha esperienza nel campo dell’head hunting sarebbe portato a selezionare i professionisti in base alle competenze tecniche e professionali riportate sul curriculum vitae e ribadite in sede di colloquio di lavoro. Ma questo, come sa fin troppo bene chi lavora nelle agenzie di ricerca personale qualificato, equivale a fermarsi alle apparenze. Il recruiter, invece, deve essere in grado di andare in profondità per capire se la persona seduta dall’altra parte del tavolo è davvero la persona giusta per l’azienda cliente. Il candidato più competente e con più esperienza professionale, infatti, non è sempre quello più giusto per un’impresa. Se così fosse, infatti, il modello del “candidato ideale” sarebbe unico per la medesima posizione in qualsiasi azienda. Ma ogni singolo posto di lavoro è diverso, ogni impresa ha una cultura aziendale e una mission differenti, e per questo selezionare il candidato giusto è doppiamente difficile.
Tutto questo per dire che queste doti apparenti non bastano quando si ha a che fare con delle serie agenzie di ricerca personale qualificato. Chi risulta bravo sulla carta, chi sfoggia un curriculum vitae da sogno, chi inizia il colloquio di lavoro con una sicurezza e una padronanza ineccepibili, al momento dell’intervista in profondità potrebbe invece rivelarsi del tutto inadatto a lavorare in quella determinata azienda.
Ma cosa significa, per le agenzie di ricerca personale qualificato, andare più in profondità in sede di colloquio conoscitivo? Le vie per analizzare un candidato non sono poche: in aiuto del selezionatore esperto arrivano infatti i parametri psicometrici, quali la misurazione delle abilità, degli atteggiamenti e dei tratti caratteriali. Questo significa che i migliori head hunter sono in grado di formulare le giuste domande presentate in un determinato schema per capire se davvero un candidato può avere delle chance di successo all’interno di un’azienda.
Le migliori agenzie per la ricerca personale qualificato, concludendo, sanno che è necessario andare oltre, controllando, confermando o modificando la prima impressione attraverso delle domande in profondità tese a sondare ogni aspetto del candidato. Si parla quindi di approfondire le competenze professionali, mapparle e certificarle attraverso delle domande che nella maggior parte dei casi non sembrerebbero avere nulla a che fare con il lavoro specifico offerto dalla job description. L’importante, in ogni caso, è andare sempre e comunque oltre alla apparenze.